Appena 18 anni, Andrea Ustero sta vivendo un’ascesa fulminea nel circuito professionistico. Se la catalana impressiona con il suo potenza mancina e la sua audacia in pista, è soprattutto nel tête che il giovane giocatore ha raggiunto un traguardo nel 2025. In un intervista rilasciata ai media SPORT, torna in dettaglio su questa evoluzione e sul suo nuovo progetto con Sofia Araújo.
Un duo giovane e senza esperienza…
Fino a poco tempo fa, Andrea collaborava con Alessandra Alonso, un altro fenomeno di precocità. “Eravamo due bambine, ci mancava l’esperienza”, confida. Il tandem brillava per la sua spontaneità, la sua spensieratezza… ma mancava di struttura. “Con Ale, ognuno giocava a modo suo. Ridevamo molto. Ma appena le cose non andavano bene, ci lasciavamo andare un po’”. Ancora oggi, le due amiche rimangono molto unite fuori dal campo.
… sostituito da un progetto di maturità
Con Araújo, il tono è cambiato. “Sofi è esigente. Mi dice dove giocare, mi guida costantemente. Era quello di cui avevo bisogno.” Questa nuova dinamica spinge Andrea a struttura, a pensare di più al suo gioco, a comportarsi come una giocatrice di alto livello. “Mi porta quello che non avevo: l’atteggiamento di un professionista. “

Supporto psicologico chiave
Per gestire questa transizione e il suo cambiamento di status, Andrea si affida anche al lavoro mentale con il suo psicologo Alex“Mi aiuta a rimanere con i piedi per terra, ad accettare le critiche e a rimanere fedele a me stesso.” Questo è un aiuto prezioso mentre la mia fama sale alle stelle. “Sono sempre lo stesso. Sono cresciuto, ma ho ancora la stessa essenza. Il mio entourage mi aiuta molto in questo.”
Tarragona, un torneo a parte
Situato molto vicino a Barcellona, Andrea ha vissuto un settimana speciale a Tarragona, con la sua famiglia e i suoi amici presenti sugli spalti. “Mi aiuta molto averli lì. Quando le cose non vanno bene, sono loro, il mio compagno e il mio allenatore a darmi energia.”
Obiettivo Master finale
In termini di ambizione, Ustero si pone obiettivi specifici: mantenere la loro posizione di testa di serie numero 4 con Araújo, raggiungere il I migliori 8 individualmente e ottenere il suo posto per il Maestro finale alla fine della stagione. E visti i suoi progressi, è tutt’altro che un’utopia.

Ho scoperto il padel direttamente durante un torneo e, francamente, all’inizio non mi piaceva molto. Ma la seconda volta è stato amore a prima vista e da allora non mi sono persa nemmeno una partita. Sono anche disposto a stare sveglio fino alle 3 del mattino per guardare il finale Premier Padel !