Prossimo Evento: 10 - 11 - 12 Ottobre 2025


Alle porte di Como, immerso nel verde e a un passo dal Lago, sorge The Padel Resort: un’oasi contemporanea dove sport, gusto e benessere convivono in perfetto equilibrio. Nato nel 2024 da un progetto di rigenerazione urbana voluto dalla famiglia Parolini – già alla guida di Iperauto S.p.A. – il resort rappresenta un unicum in Italia: 11 campi da padel di ultima generazione, un’accademia dedicata, una palestra firmata Technogym, una piscina riscaldata immersa nel silenzio e una boutique hotel 4 stelle con 21 camere dal design ricercato.

Ma le novità per l’estate 2025 non si fermano qui. Con la riapertura della piscina e l’inaugurazione ufficiale del ristorante KÙM – nome che riprende l’antico dialetto locale per “Como” – The Padel Resort arricchisce la propria proposta con una cucina “casual fine dining” attiva dalla colazione alla cena. Un’offerta gastronomica pensata per sorprendere e accogliere, tra tradizione e sperimentazione, in un’atmosfera fresca e rilassata, ideale dopo una partita, per un aperitivo in terrazza o una cena al tramonto.

Più che un centro sportivo, più che un hotel: The Padel Resort è una nuova idea di benessere, fatta di equilibrio, accoglienza e cura dei dettagli. Abbiamo incontrato Bruno Parolini, ideatore e fondatore, per farci raccontare come nasce – e dove vuole arrivare – questa realtà in continua evoluzione.

Un ritratto della famiglia Parolini

Il The Padel Resort è il primo progetto del suo genere in Italia. Qual è stata la scintilla che ha fatto nascere tutto questo?

È nata quasi per caso: stavamo cercando la location per una nuova concessionaria Maserati e ci siamo imbattuti in un terreno di 17.000 mq con due capannoni. L’intenzione iniziale era destinare uno dei due spazi al mondo dell’automotive, ma per il secondo volevamo qualcosa di diverso. Ci hanno parlato del padel: abbiamo studiato, capito il potenziale e visto un’opportunità concreta di business. Como è una meta in forte espansione turistica, e la richiesta di camere è costante. Abbiamo deciso di fondere tutto in un’unica realtà.

Quanto è stato importante per voi il tema della rigenerazione urbana, considerando l’area industriale che avete trasformato?

È un motivo di grande orgoglio. Abbiamo riqualificato un’area abbandonata e l’abbiamo trasformata in un’oasi di pace, sport e benessere. Siamo a due passi dal lago e dal centro, con oltre 100 posti auto, lontani dallo stress urbano ma vicinissimi a Lugano e Milano.

In che modo l’esperienza imprenditoriale della vostra famiglia – e di Iperauto – ha influito su un progetto così trasversale?

Lo sviluppo immobiliare si basa su competenze che abbiamo già maturato. Per tutto il resto, stiamo imparando quotidianamente. Ma i principi di base dell’economia rimangono gli stessi: costi e ricavi.

The Padel Resort è un luogo polifunzionale: sport, ristorazione, ospitalità, coworking. Come siete riusciti a far dialogare mondi così diversi tra loro?

Ogni settore può vivere autonomamente, ma la sfida è farli interagire. Gli eventi di team building sono un buon collante, ma oggi vediamo che anche i clienti dell’hotel si fermano a pranzo, i giocatori cenano al ristorante. Siamo sulla strada giusta.

Oggi, secondo lei, che cosa cercano davvero le persone quando si parla di benessere?

Cercano un momento per staccare la spina, anche solo per qualche ora. Vogliono un luogo facilmente raggiungibile, tranquillo, dove fare sport ma anche rilassarsi e mangiare bene.

Il padel è il cuore pulsante del resort: perché proprio questo sport, e come lo interpretate all’interno della vostra filosofia?

Il padel è inclusivo: piace a tutte le età, si gioca facilmente e permette di divertirsi e socializzare. Per chi vuole migliorarsi, la nostra Academy offre percorsi formativi adeguati. È un’attività che coniuga svago e crescita personale.

Avete una vera Academy e 11 campi di ultima generazione: che tipo di pubblico accoglie oggi il centro tra professionisti, amatori e nuovi curiosi?

Abbiamo davvero di tutto: professionisti, amatori, persone che provano per la prima volta. Vogliamo diffondere la cultura del padel e offrire percorsi per ogni livello, mantenendo sempre al centro lo stare insieme in modo sano.

La nuova stagione porta una grande novità: il ristorante KÙM. Come nasce questo progetto e cosa rappresenta per voi?

Ogni start-up evolve col tempo. KÙM è il nostro nuovo ristorante: giovane, dinamico, capace di trasmettere l’energia del resort attraverso una cucina ricercata e sorprendente. Una brigata fresca, piatti studiati, sapori nuovi: tutto racconta movimento e autenticità.

Uno scatto dell’interno del ristorante KÙM

La formula “casual fine dining” è ancora poco diffusa in Italia. Come l’avete interpretata in relazione al contesto sportivo e leisure?

Crediamo che questa sia la chiave giusta. Un’esperienza culinaria di qualità in un ambiente informale, chic, rilassato. Da chi cerca uno snack veloce a chi vuole godersi una cena lunga: ognuno trova il suo spazio.

KÙM è attivo dalla colazione alla cena. C’è un momento della giornata che secondo lei rappresenta meglio l’esperienza culinaria del resort?

Difficile scegliere. La colazione fatta al momento è impareggiabile, il business lunch è ideale per chi vuole ricaricarsi, la cena nel dehors con il tramonto è pura magia. Ogni momento ha i suoi piatti imperdibili.

Parliamo dell’hotel: 21 camere affacciate sul verde, in un contesto dal design curato. Qual è il vostro concetto di ospitalità?

Vogliamo far sentire ogni ospite come a casa. Offriamo esperienze personalizzate, sfruttando tutti i servizi del resort. Per noi l’ospitalità è creare ricordi, offrire soggiorni da ricordare.

Anche la zona piscina ha un ruolo importante nell’identità del luogo. Che tipo di esperienza offre, soprattutto d’estate?

«La piscina è relax e divertimento per tutti. Clienti dell’hotel o esterni, devono sentirsi coccolati. Il nostro team è sempre a disposizione e il servizio food & beverage rende tutto ancora più piacevole.»

Il design e l’estetica degli spazi sembrano avere un ruolo centrale. Qual è stata la vostra visione progettuale?

Abbiamo voluto creare un ambiente moderno e funzionale senza snaturare la struttura originale. Il dialogo tra vecchio e nuovo è stato fondamentale: un linguaggio coerente, che valorizza ogni spazio.

Quanto conta oggi per un luogo come questo essere anche “Instagrammabile”, ovvero pensato per essere vissuto e raccontato visivamente?

Essere “belli e unici” è importante, ma più ancora vogliamo che le persone condividano perché si sono sentite bene, accolte, e abbiano vissuto qualcosa da raccontare e ripetere.

Se dovesse descrivere The Padel Resort in tre parole, quali sceglierebbe? E cosa vorrebbe che restasse nel cuore di chi viene a trovarvi?

Moderno, accogliente, speciale. Vorrei che chi ci visita ricordasse il tempo trascorso qui come un’esperienza unica, da consigliare e da ripetere.

di Valeria Oneto



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