Prossimo Evento: 10 - 11 - 12 Ottobre 2025


Miguel Lamperti, una leggenda del padel mondiale, ha parlato con franchezza in una lunga intervista per Energia PadelA 46 anni, l’argentino ripercorre la sua carriera, i suoi rimpianti, il suo approccio ai massimi livelli e soprattutto la domanda che gli viene posta più spesso: Perché non è mai stato il numero 1 del mondo?

“C’erano giocatori più bravi di me”

Miguel non cerca scuse. Secondo lui, la risposta è semplice: altri hanno fatto meglio. Ha flirtato con i primi posti, numero 3, a volte 2, ma mai in cima:

C’erano quattro giocatori che l’hanno fatto meglio. Non sono amareggiato, non mi fa male. Mi sarebbe piaciuto? Sì. Ma non ci perdo il sonno.

“Devi voler essere il numero 1 e sacrificare tutto.”

In un passaggio potente dell’intervista, Lamperti menziona una serie di documentari su Carlitos de Caraz :

Se un bambino ha l’opportunità di vederlo, lasciatelo vedere. Perché per essere il numero 1, bisogna volerlo davvero. E loro vogliono essere il numero 1 a modo loro. Ma per farlo, bisogna rinunciare a molte cose.

Ed è qui che Miguel fa il suo mea culpa. Riconosce di non aver mai voluto sacrificare tutto:

Non ho mai rinunciato a niente. Per fortuna, non mi sono mai piaciuti né l’alcol né le droghe, ma non sono mai stato un professionista, un professionista, un professionista.

Un passaggio tardivo verso la professionalità

Lamperti confida di aver iniziato ad allenarsi seriamente solo da 2009, quando firmò con Nox :

Da quando ho firmato con Nox, ho detto: ora mi allenerò seriamente. E sarò loro per sempre grato.

Da quando è arrivato in Spagna, dice di aver adottato una vera routine da giocatore di alto livello, con 4 ore di allenamento giornaliero, lavoro fisico e uno stile di vita più rigoroso. Ma questo arrivò tardi… ben dopo aver raggiunto l’apice delle sue capacità fisiche.

“Non sono mai stato il numero 1, ma ho lasciato il segno.”

Lamperti rimane comunque un giocatore adorato dal pubblico, un modello per un’intera generazione. I fan continuano a tatuarsi il suo nome, i bambini lo riconoscono ovunque. Il suo carisma, il suo stile unico e il suo sorriso lo hanno reso indimenticabile, oltre i titoli.

Non sono mai stato il numero uno in classifica, ma ero nel cuore di molti. E questa è la cosa più importante.

Beniamino Dupouy

Ho scoperto il padel direttamente durante un torneo e, francamente, all’inizio non mi piaceva molto. Ma la seconda volta è stato amore a prima vista e da allora non mi sono persa nemmeno una partita. Sono anche disposto a stare sveglio fino alle 3 del mattino per guardare il finale Premier Padel !





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