A Caen, il club di Il Meleto è una vera istituzione. Fondato nel 1968 come circolo tennistico al 100%, si è progressivamente evoluto fino a diventare oggi una mecca del Padel Normandia. Incontro con Damiano Jean, responsabile della struttura, che ripercorre la storia del club, il suo sviluppo e le attuali sfide del padel in Francia.
Dalle origini del tennis all’arrivo del padel
“In origine, La Pommeraie era un club di tennis”, ricorda Damien. Costruito nel 1968, è stato il primo nel Calvados ad offrire campi al coperto. In 1993I genitori di Damien acquistarono il club. “Mio padre, insegnante nella regione parigina, voleva diventare dirigente. Avevo 7 anni e molto rapidamente è diventato il mio feudo”, racconta.
La fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 hanno segnato “l’età d’oro del tennis”. Ma con la gestione privata al 100% che diventava sempre più complicata, il club ha esplorato un’alternativa: il padel.
En 2017, un primo campo da padel è stato costruito al posto di un campo da tennis. Il successo è stato immediato: “Il campo era saturo, abbiamo dovuto trovare delle soluzioni”. Nel maggio 2019 sono stati aggiunti due nuovi campi, oltre alla copertura di un campo da tennis all’aperto. 2023, il traguardo delle sei piste è stato raggiunto. “Abbiamo iniziato con un sito, poi tre e ora sei”, riassume Damien.
Un’evoluzione graduale, nonostante gli ostacoli
Il passaggio dal tennis al padel non è stato privo di difficoltà. “Non abbiamo mai avuto investitori che si presentassero con un assegno in bianco. Ogni volta, abbiamo dovuto convincere la banca, l’ufficio urbanistico e i commercialisti”.
La crisi del Covid non ha rappresentato un cambiamento improvviso, ma ha confermato la pertinenza della scelta: “È stato qualcosa di nuovo da qualcosa di vecchio, ma logico e progressista”.
Oggi il tennis è completamente scomparso da La Pommeraie, sostituito da sei campi da paddle et quattro campi da badminton (convertibile in pickleball).


Una clientela variegata e un’atmosfera amichevole
Anche il pubblico si è evoluto. “All’inizio, erano soprattutto i tennisti a provare il padel. Oggi, invece, ci sono tutti: dai bambini di otto anni agli anziani di 80. Anche molti calciatori si stanno avvicinando a questo sport.”
Ciò che è più attraente è il cordialità : “A differenza del tennis, il padel è giocato solo da quattro persone. Dopo una partita, quasi tutti restano per condividere un momento. È qualcosa che avevamo perso.”
Nonostante la concorrenza dei club vicini, Damien vede un lato positivo in tutto questo: “Più club significano più giocatori. L’area metropolitana di Caen conta circa 300 abitanti e 000 campi privati. È enorme, ma tutt’altro che satura.”
Tornei: tra opportunità e difficoltà
La Pommeraie ne organizza almeno uno ogni anno P1000e altri tornei di diverse categorie. Ma Damien avverte: “Oggi c’è un’inflazione di tornei. A Caen, a volte ci sono tre tornei nello stesso fine settimana”.
Il problema più grande resta il gestione delle iscrizioni“I giocatori si iscrivono a diversi tornei contemporaneamente e poi si ritirano all’ultimo minuto. Per un organizzatore, questa è una mancanza di rispetto. Un P1000 significa 50 partite da gestire in un weekend. Quando hai 14 squadre 36 giorni prima del torneo e ti ritrovi con 28, è scoraggiante.”
Per Damien, anche le categorie sono cambiate: “Le P500 di oggi sono le P250 di cinque anni fa. Le P1000 sono le vecchie P500.”
quanto a premio in denaro, non crede di essere la soluzione: “I giocatori non vengono per i soldi, ma per i punti. Il problema è la corsa alla classifica.”
Padel femminile, una sfida ancora aperta
Pioniere nell’organizzazione di tornei femminili, La Pommeraie si trova tuttavia di fronte a una realtà: la mancanza di partecipanti“Avevamo programmato una P1000 femminile a luglio. 14 giorni prima, si erano iscritte solo sei coppie… È deludente.”
Gli ostacoli sono molteplici: un numero insufficiente di giocatrici, vincoli personali, soprattutto familiari. “Forse le specifiche dovrebbero essere allentate, soprattutto le date di iscrizione. Ma oggi è troppo rischioso per un club organizzare un P1000 femminile.”
La formazione, una questione importante
Damien insiste anche sul formazione degli allenatori. Accanto a Marco Durieux, figura di spicco del club ed ex allenatore in Normandia, avverte: “A volte abbiamo messo il carro davanti ai buoi. Molti giocatori di BE Tennis si sono formati nel padel, ma senza una struttura per insegnare. Alcuni si improvvisano allenatori senza esperienza”.
Per lui la supervisione deve essere professionalizzata: “L’allievo sceglierà sempre l’allenatore con cui si sente a suo agio, ma abbiamo bisogno di una formazione solida e costante”.
La Pommeraie, da parte sua, era in 2019 la prima scuola di padel nel CalvadosLa scorsa stagione, circa quaranta bambini e trenta adulti hanno partecipato ai corsi collettivi. “La prossima stagione, due giocatori del club saranno allenati da Marc per ottenere il diploma. Questo aprirà nuove opportunità e soddisferà la crescente domanda.”
E domani ?
Il club sta già preparando il passo successivo: un grande torneo P1000 la prossima primavera, la continuazione della sua scuola di padel e corsi supervisionati da coach esperti.
“Al club non manca nulla”, conclude Damien Jean. “Abbiamo fatto del nostro meglio con attrezzature vecchie e la gente viene perché si sente bene. È tutto ciò che chiediamo.”

Franck Binisti ha scoperto il padel al Club des Pyramides nel 2009 nella regione parigina. Da allora, il padel fa parte della sua vita. Lo vedi spesso in tournée in Francia per coprire i principali eventi di padel francesi.