Prossimo Evento: 10 - 11 - 12 Ottobre 2025


Dalla stagione 2025, il tennis ha ufficialmente autorizzato l’allenamento fuori dal campo nei circuiti ATP, WTA e ITF. Una decisione storica, ma che divide profondamente il mondo della piccola pallina gialla. Dove… pagaia o il badminton Sebbene da tempo l’allenatore sia stato integrato come attore visibile nello spettacolo, il tennis avanza a passi misurati, in bilico tra tradizione e modernizzazione.

Un cambiamento recente, ma che non convince tutti

Fino al 2022, qualsiasi coaching diretto durante una partita era severamente vietato nelle competizioni di tennis. Gli allenatori potevano gesticolare o incoraggiare dagli spalti, ma senza fornire consigli tecnici o tattici, almeno ufficialmente. Gli scambi erano spesso limitati a sguardi o segnali in codice. Questa regola ha iniziato a incrinarsi quando l’ATP ha lanciato un… sperimentazione di coaching verbale e gestuale dagli spaltiDal 2025, l’ITF ha fatto un passo avanti: l’allenamento fuori dal campo è ora consentito in Grand Chelem, con alcune restrizioni (durata degli scambi, ubicazione del coach, contenuto dei consigli).

Per Taylor Fritz (Stati Uniti, n. 5 al mondo), questo sviluppo è un errore:

“Possiamo smettere di rovinare l’aspetto mentale/strategico 1 contro 1 di questo sport, PER FAVORE.”
(“Possiamo per favore smettere di distruggere l’aspetto mentale e strategico del combattimento uno contro uno.”)
L’americano teme che questa apertura possa indebolire ciò che rende unico il tennis: la solitudine strategica.

Denis Shapovalov (Canada, ex n. 10) condivide questa visione:

“Non solo come tennista, ma anche come appassionato di questo sport, è triste vedere questa nuova regola sugli allenamenti fuori dal campo. Il tennis è speciale perché sei lì fuori da solo. Perché stai cercando di cambiare la bellezza di questo gioco?”
(“Non solo come giocatore, ma anche come tifoso, è triste vedere questa nuova regola. Il tennis è speciale perché sei solo in campo. Perché rovinare la bellezza di questo sport?”)

Stesso tono diretto per John Millman (Australia, ex n. 33):

«L’allenamento fuori dal campo fa schifo.»
(“L’allenamento fuori dal campo fa schifo.”)

Queste posizioni non provengono solo dai giocatori conservatori: riflettono un profondo attaccamento all’immagine del tennis come duello intellettuale in cui ogni decisione spetta solo al giocatore.

Altre voci chiedono una modernizzazione urgente

Al contrario, Nick kyrgios (Australia, ex numero 13 del mondo) avverte della necessità di adattare il tennis alle aspettative di un pubblico più abituato a formati interattivi:

“Quello che amo del tennis è viaggiare in tutto il mondo… La parte peggiore è la trasmissione, è brutale. Vorrei che il gioco continuasse a crescere… Voglio accendere la TV e sentire l’emozione.”

Patrick Mouratoglou, ex allenatrice di Serena Williams, è ancora più diretta:

“Perché il tennis proibisce l’allenamento in campo, mentre tutti gli altri sport lo permettono? Se non coinvolgiamo gli spettatori in questo modo, il tennis sarà seguito solo dai puristi. Per attrarre un pubblico moderno, bisogna offrire qualcosa di più del semplice gioco: bisogna mostrare le personalità. Il tennis deve diventare più moderno.”

Novak Djokovic (Serbia, numero 1 al mondo) ha accolto con favore i “coaching pod” testati alOpen d’Australia 2025, panchine installate ai margini del campo per avvicinare l’allenatore al giocatore:

“Penso che sia un’ottima introduzione al torneo… Sono contento così… Quello che non mi piace è che qualcuno della squadra avversaria possa sentire e passare informazioni al proprio giocatore. Bisogna mantenere un po’ di privacy nella strategia.”

In questo caso Djokovic incarna una posizione intermedia: apre le porte allo spettacolo, preservando al contempo il segreto tattico.

Padel, l’esempio che fa riflettere

in pagaiaAllenare è parte integrante della partita. L’allenatore siede in panchina, parlando con i suoi giocatori a ogni cambio di campo, davanti a telecamere e microfoni. Gli spettatori scoprono così gli aggiustamenti tattici, gli incoraggiamenti, le discussioni occasionali… Sono tutti momenti che creano tensione e alimentano le discussioni post-partita.

Questo modello funziona: aggiunge ritmo alle trasmissioni e umanizza i campioni. L’idea piace ad alcuni appassionati di tennis che sognano di vedere i loro idoli in questi momenti di tensione o complicità.

Altri sport di racchetta lo hanno già integrato

  • Badminton : l’allenatore è dietro al giocatore e può intervenire verbalmente a ogni pausa o cambio di campo.
  • tennis da tavolo : l’allenatore dà le sue istruzioni alla fine di ogni set, spesso in diretta televisiva.
  • Squash : L’accesso dei giocatori è limitato, ma i suggerimenti sono visibili e udibili tra una partita e l’altra.

Queste discipline dimostrano che uno sport può rimanere altamente competitivo offrendo al contempo una maggiore trasparenza strategica al pubblico.

Immaginate per un attimo Rafael Nadal, seduto in panchina, che spiega a Carlos Alcaraz come rispondere a uno slice di Novak Djokovic. O Roger Federer, taccuino alla mano, che elabora un piano di gioco per Holger Rune sul 5-5 in un tie-break decisivo. Questo tipo di scena, attualmente riservata al backstage o alla Laver Cup, potrebbe diventare un momento clou delle trasmissioni, capace di affascinare anche chi di solito non guarda il tennis.

Una sfida strategica… ed economica

Il tennis sta affrontando una competizione senza precedenti: l’ascesa meteorica di pagaia in Europa e America Latina, l’ascesa di pickleball negli Stati Uniti, o l’attrattiva degli sport con racchetta ibridi per un pubblico giovane. Nick Kyrgios ha riassunto così il tutto:

“Se non rendiamo il tennis più emozionante da guardare, verrà messo in ombra da altri sport che offrono più spettacolo.”

Rifiutando di integrare pienamente un allenamento visibile, il tennis rischia di rinchiudersi in un’immagine elitaria, lontana dagli standard di intrattenimento di uno sport professionistico moderno.

Franck Binisti

Franck Binisti ha scoperto il padel al Club des Pyramides nel 2009 nella regione parigina. Da allora, il padel fa parte della sua vita. Lo vedi spesso in tournée in Francia per coprire i principali eventi di padel francesi.



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