Prossimo Evento: 10 - 11 - 12 Ottobre 2025


A Mariglianella, ai piedi del Vesuvio, si trova un circolo dove l’insegnamento è il fulcro del progetto imprenditoriale

di Andrea Farano

I sogni son desideri… cantava Cenerentola nel colossal Disney. È questo il refrain che ci suona nelle orecchie al termine della lunga chiacchierata con Matteo Russo, che nella sua triplice veste di socio proprietario, maestro nazionale e direttore tecnico di Yndoors ci ha regalato la sua visione a tutto tondo su uno dei circoli più rivoluzionari della Campania, dove l’attenzione maniacale per l’insegnamento si sposa con l’obiettivo – tanto onirico quanto ambizioso – di forgiare il prossimo campione nazionale, figlio del talento ma soprattutto della programmazione.

Andiamo alla scoperta di una realtà giovane ma già ben collaudata, dove tutto pare essere scientemente proiettato nel futuro: dall’intelligenza artificiale applicata al campo, all’impegno nelle scuole per lo sviluppo della comunità di padelisti del domani. Lo sapete come concludeva Cenerentola? Dimentica il presente… e il sogno realtà diverrà.

Bozza automatica 1731L’intervista
Matteo Russo, direttore tecnico

Quando nasce il circolo? E quali sono i motivi che vi hanno spinto a scegliere questa location?
Il progetto Yndoors nasce a inizio 2023 con la gestione del centro di Mariglianella, ma il nostro team è attivo sin dal 2016 nella direzione di centri padel (il primo fu il Green Park di Posillipo che inizialmente contava solo un campetto). Un anno dopo abbiamo rilevato il club a tutti gli effetti, la cui struttura era di recente edificazione, e l’aspetto curioso è che i due soci si sono di fatto conosciuti sul campo, in qualità di maestro (io) e allievo. Il nostro obiettivo, monitorata la traiettoria dello sviluppo europeo di questo sport, era quello di trovare un contesto indoor per il miglior sviluppo delle attività tipiche della disciplina, con particolare focus sull’accademia. Da qui la scelta di un capannone industriale, che ci consente di operare durante tutto l’anno, con condizioni ideali indipendentemente da vincoli climatici.

Qual è la filosofia che ponete alla base del vostro modello di gestione?
Il cardine del nostro approccio è che il giocatore deve percepire questo come un luogo in cui apprendere e migliorare: il cuore pulsante del progetto è e sarà sempre la didattica del settore prettamente sportivo, attraverso lo sviluppo della scuola ma anche di una specifica metodologia di docenza che si evolve insieme a noi. Intorno all’Accademia abbiamo quindi costruito la community dei nostri clienti, che sono cresciuti un po’ “a nostra immagine”: ci sceglie chi ha davvero voglia di imparare, perché non siamo percepiti come uno dei tanti circoli affittacampi.

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Questa impostazione, davvero inusuale nel suo rigore, si è tradotta in risultati apprezzabili da un punto di vista imprenditoriale?
Siamo decisamente soddisfatti di quanto ottenuto: considera che, per quanto detto, i nostri bilanci si guardano in termini di allievi, e poter annoverare solo nel primo trimestre dell’anno ben 160 presenze è un risultato che ci rende orgogliosi, perché testimonia l’affezione del pubblico al nostro modello. Gran parte sono costituiti da adulti – complice il fatto che offriamo lezioni anche nelle ore serali, quando difficilmente gli altri circoli rinunciano agli incassi da partita – ma possiamo vantare una nutrita scuola di pre-agonisti, agonisti e giocatori di alto livello.

In prospettiva, a cosa potrebbe condurre il vostro progetto di campo?
Con la giusta programmazione è doveroso supporre che i migliori prospetti, che per ipotesi oggi hanno i 13 anni, possano tra un quinquennio affacciarsi su palcoscenici importanti, magari giocandosi l’accesso a un quadro del Premier Padel. Non mi nascondo quando affermo che questo è l’obiettivo primario del nostro circolo: siamo ambiziosi e un po’ sognatori, ma crediamo così tanto nel sistema formativo e didattico che abbiamo abbracciato da cullare l’idea di condurre un ragazzino dai 10 anni sino al circuito internazionale. In fin dei conti, noi stiamo offrendo un percorso che è già tracciato in questa direzione, perché se puoi pensarlo… puoi pure realizzarlo!

Ampliando l’orizzonte di valutazione, quali sono le vostre iniziative per far sì che si possa colmare il gap non solo con i Paesi che hanno maggior tradizione padelistica, ma anche con il tennis? Mi riferisco in particolare alla difficoltà di far approcciare questo sport ai bambini: una sfida che l’Italia al momento non sembra ancora in grado di vincere.
Innanzitutto occorre prendere coscienza che il livello di conoscenza del padel diffuso in Italia è ancora insufficiente, oltre al fatto che, nello specifico, la didattica per i bambini è una materia a sé stante, che necessita di particolare approfondimento. Per questo i primi a formarci siamo proprio noi, andando a studiare da chi è più competente. Ci siamo innamorati di Gustavo Pratto e del suo stile, che abbiamo adottato a modello di ispirazione proprio con riferimento alla gestione dei giocatori più giovani. Abbiamo addirittura organizzato di portare i nostri baby allievi da Gustavo, perché vedano con i loro occhi il livello e l’approccio al campo dei loro coetanei: l’obiettivo è quello di importare il metodo dei grandi maestri spagnoli (tra cui cito anche Jorge Martinez della M3 Academy), introiettarlo e adattarlo alla nostra realtà.

Può bastare il confronto diretto con scuole così sviluppate?
Oltre a quello restano fondamentali la cura del dettaglio, analisi e scienza: solo questo mi può rendere credibile come maestro. Ammettere la necessità di dover ancora imparare è il primo imprescindibile passo per poter davvero insegnare.

“Siamo ambiziosi e un po’ sognatori, ma crediamo così tanto nel sistema formativo e didattico che abbiamo abbracciato da cullare l’idea di condurre un ragazzino dai 10 anni sino al circuito internazionale” Marco Russo, direttore tecnico Yndoors

All’atto pratico come si convincono genitori e bambini a credere e investire in questo sport?  

Da questo passa la sfida concreta che gli operatori del settore oggi sono chiamati ad affrontare. Noi abbiamo scelto di spenderci sul territorio attraverso la promozione in ambito scolastico, con il programma “Racchette in Classe”. È un progetto totalmente a costo zero per l’istituto che vi aderisce, in quanto una parte si svolge nel plesso scolastico, portando le attrezzature nelle palestre così da consentire a tutti un primo contatto con la disciplina. L’obiettivo è quello di condurre poi gli studenti nella struttura, ancora gratuitamente, durante l’orario scolastico, nella speranza che questo si traduca in nuovi giocatori che scelgono questo sport.

Immagino che Yndoors tenga molto al settore agonistico.
Abbiamo vinto la Serie D maschile e abbiamo un team nella serie C femminile. Crediamo tanto in questo aspetto e la nostra impostazione è esclusivamente meritocratica: gioca chi se lo guadagna con l’impegno, senza alcuna campagna acquisti, così da dare il giusto sbocco agonistico ai percorsi tecnici dell’Accademia. Con l’occasione consentimi di nominare i nostri sponsor di maglia, realtà locali che hanno creduto in noi e nel nostro progetto: la farmacia Giuseppe Cicchelli di Casalnuovo e lo studio legale dell’avvocato Mario Monda di Nola.

Ho visto che siete il centro pilota nazionale per il software Aiball: di cosa si tratta?
Partendo dal presupposto che qualsiasi coach di alto livello lavora con le statistiche, mi ero reso conto che mancava un supporto tecnologico che mi desse contezza di quanto accadeva in campo. Alla fine ho scoperto Aiball, sistema di intelligenza artificiale applicato al padel sviluppato da un’azienda spagnola che, con l’ausilio di due telecamere in campo, fornisce innanzitutto al giocatore amatoriale un report completo della partita (mappa di calore, numero e qualità dei colpi, efficacia, highlights del match ed errori gratuiti…). Oltre a questo, il software permette al maestro l’organizzazione periodica di corsi e lezioni, nonché l’implementazione di esercizi e schemi, da condividere con l’allievo durante il percorso didattico.

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Il software Aiball è già utilizzato anche dai pro. Un esempio su tutti? Ari Sánchez. Abbiamo approfondito il tema e le caratteristiche del sistema sul n.5/2024 di Padelbiz.

In conclusione siamo soliti interrogare la sfera di cristallo, e quindi: come ti immagini questo posto tra cinque anni?
La nostra previsione è quella che gli attuali quattro campi si riveleranno insufficienti e, quindi, dovremo ampliare la struttura, non solo con altri campi ma intervenendo anche sulla club house e sugli spazi dedicati ai servizi accessori.

Indirizzo

Via Variante 7 Bis 34, Mariglianella (NA) 80030

Campi
4 campi indoor

Servizi
Sistema Aiball
Area ristoro
Area shop
Spogliatoi
Parcheggio

Orari di apertura campi
Lunedì-Domenica 7-24

Orari di apertura ristoro
Lunedì-Domenica 7-24

Facebook: yndoors
Instagram: @yndoors

Telefono: 3283067978

Email: info@yndoors.it

 



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