Assente a Bordeaux e Malaga, Juan Lebrón ha finalmente ritrovato la sua forma. In un’intervista con Il piccolo Padel, il giocatore andaluso ritorna su tutta questa situazione.
“Mi sento meglio, mi fa ancora un po’ male l’obliquo, ma sono pronto a giocare di nuovo.”, confida il giocatore. Deluso di aver perso la tappa di Malaga, nella sua regione natale, Lebrón torna in forma a Tarragona P1 e guarda con ambizione alla seconda metà della stagione.
Un duo complementare con Stupa
Con Stupaczuk i risultati ci sono nonostante gli infortuni: “Abbiamo battuto i migliori, anche se abbiamo dovuto sbagliare più di 5 punti. Sono i capricci dello sport, ma siamo pronti a fare un altro balzo in avanti.” Juan dice di essere perfettamente allineato con Franco, condividendo un “filosofia vincente”.
E quando gli si chiede se ha trovato il partner ideale, la risposta è immediata:
“Lavorare con lui ogni giorno è fantastico. Sono molto fiducioso, molto motivato. Siamo molto competitivi e voglio continuare a lavorare con lui.”
Il ruolo chiave di Carlos Pozzoni
Lebrón elogia anche il lavoro del suo allenatore, Carlos Pozzoni:
“Mi ha restituito una sicurezza che non avevo da tempo. Ha corretto la mia tecnica e sa che c’è ancora margine di miglioramento. È esigente e questo mi piace.”

Uno sguardo ai giocatori della A1 Padel
Juan osserva attentamente le transizioni di successo di Maxi Acero et Tolito Aguirre :
“Tolito ha un talento unico e una personalità che piace a tutti. Anche Maxi. Non mi sorprende vederli a questo livello, ora hanno bisogno di crescere nel nostro circuito.”
Un set perso contro Cristiano Ronaldo?
Sempre così naturale, Lebrón evoca con umorismo i suoi scambi con le star dello sport come Vinicius Jr. ou Cristiano Ronaldo :
“Cristiano è incredibile. Mi ha persino fatto vincere un set! E ama la competizione. Sta anche investendo nel padel in Portogallo, il che mi rende felice.”

Il Campus Lebrón, una nuova missione
L’intervista si conclude con un progetto personale: il Campus di Lebrón, un’iniziativa per formare i giovani.
“Questo è un progetto che avevo in mente con la mia squadra. Voglio insegnare un metodo che vada oltre il colpo di racchetta, che includa tattica, comunicazione con l’allenatore… Voglio che i ragazzi se ne vadano felici e con cose da condividere a casa.”
Negli anni 29, Juan Lebrón Sembra più concentrato che mai sul suo ritorno in prima linea. Con rinnovato slancio, un solido entourage e la voglia di continuare a scrivere la storia, il “Lobo” è tornato sulle piste.

Ho scoperto il padel direttamente durante un torneo e, francamente, all’inizio non mi piaceva molto. Ma la seconda volta è stato amore a prima vista e da allora non mi sono persa nemmeno una partita. Sono anche disposto a stare sveglio fino alle 3 del mattino per guardare il finale Premier Padel !